Approvato il decreto attuativo per l’assicurazione obbligatoria contro i rischi catastrofali

Assicurazione Obbligatoria contro i Rischi Catastrofali: Le Novità del Decreto Attuativo e le Implicazioni per le Imprese

L’introduzione di un’assicurazione obbligatoria per le imprese contro i rischi catastrofali è una delle novità più rilevanti della Legge di Bilancio 2024. Dopo mesi di attese e ritardi, sembra che il decreto attuativo sia ormai pronto, aprendo la strada a un cambiamento significativo nel modo in cui le aziende italiane affrontano i rischi legati a eventi naturali come terremoti, frane, inondazioni e alluvioni.

Questo provvedimento, a lungo richiesto e discusso, ha l’obiettivo di colmare una lacuna nel sistema di gestione dei rischi catastrofali, che finora ha lasciato molte imprese esposte a danni spesso devastanti. Di seguito, analizzeremo in modo dettagliato tutti gli aspetti più importanti del decreto e le sue implicazioni per il mondo imprenditoriale.

Un Contesto di Cambiamento: Perché Serve un’Assicurazione Obbligatoria

L’Italia, per la sua conformazione geografica, è particolarmente esposta a una serie di rischi naturali, inclusi terremoti e alluvioni. Eventi come il terremoto dell’Aquila nel 2009 o l’alluvione di Genova del 2014 hanno dimostrato quanto le imprese siano vulnerabili in situazioni di emergenza. Spesso, i danni causati da questi eventi sono tali da compromettere la capacità operativa delle aziende, con ripercussioni che si estendono su interi settori economici.

Sino ad ora, la copertura assicurativa contro i rischi catastrofali non era obbligatoria, lasciando molte aziende prive di tutele efficaci. Questo ha determinato una forte dipendenza dagli aiuti statali post-disastro, che non sempre sono sufficienti a garantire una ripresa economica rapida e sostenibile. Il nuovo decreto attuativo, inquadrato dalla Legge di Bilancio 2024, introduce un obbligo per le imprese di dotarsi di assicurazioni contro i principali rischi catastrofali, per garantire una maggiore resilienza del sistema produttivo.

Le Quattro Leve del Decreto: Come Ridurre i Premi Assicurativi

Uno degli obiettivi principali del decreto è quello di rendere accessibile la copertura assicurativa per le imprese, calmierando i premi attraverso l’introduzione di quattro leve fondamentali. Questi meccanismi sono pensati per garantire trasparenza e flessibilità, facilitando la negoziazione tra le compagnie assicurative e le aziende.

1. Definizione degli Eventi Coperti

La prima leva riguarda la definizione precisa degli eventi inclusi nella copertura obbligatoria. Il decreto individua chiaramente una serie di eventi catastrofici per i quali sarà necessario stipulare una polizza assicurativa. Tra questi, rientrano:

  • Terremoti
  • Frane
  • Alluvioni
  • Inondazioni
  • Esondazioni

Questa categorizzazione aiuta a fornire chiarezza sia per le imprese che per le compagnie assicurative, riducendo i margini di ambiguità e consentendo alle imprese di valutare meglio il rischio.

2. Casi di Esclusione

Il decreto lascia spazio alla negoziazione sui casi di esclusione. Questo è un elemento di flessibilità introdotto per permettere alle aziende di ridurre i costi del premio. Le parti possono accordarsi su quali eventi o circostanze escludere dalla copertura, ad esempio eventi con una probabilità molto bassa o situazioni che l’azienda ritiene poco rilevanti.

Questa opportunità di personalizzazione è pensata per rispondere alle esigenze specifiche di ciascuna impresa, soprattutto in un contesto come quello italiano, dove le caratteristiche geografiche variano notevolmente da regione a regione.

3. Limiti di Indennizzo

Il decreto stabilisce dei limiti di indennizzo, cioè tetti massimi di risarcimento per le polizze assicurative. In caso di sinistro, l’azienda potrà ricevere un risarcimento fino a una determinata somma, indipendentemente dal valore totale dei danni subiti. L’introduzione di questi limiti è un modo per contenere i costi delle polizze, bilanciando il rischio tra compagnie assicurative e clienti.

4. Massimali e Franchigie

Infine, vengono definiti i massimali e le franchigie. Il massimale è l’importo massimo che la compagnia può pagare in caso di sinistro, mentre la franchigia è una cifra fissa che l’impresa dovrà coprire prima che l’assicurazione entri in gioco. Lo scoperto, invece, è fissato al 15% dell’importo da liquidare, il che implica che l’azienda dovrà coprire una parte del danno.

La Prima Bozza del Decreto: Le Fasi della Redazione

La bozza iniziale del decreto era stata elaborata a giugno 2023 dai ministeri competenti, ovvero il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell’Economia. Tuttavia, questa prima versione si è rivelata incompleta e richiedeva ulteriori dettagli tecnici e legali. A fine luglio, il documento è stato inviato agli uffici legislativi dei due ministeri per una revisione approfondita. In questa fase, sono stati coinvolti anche enti di vigilanza come l’IVASS, che ha il compito di supervisionare gli aspetti prudenziali delle assicurazioni.

Coinvolgimento dell’IVASS e Possibile Slittamento al 2025

L’IVASS, l’ente che vigila sul mercato assicurativo italiano, ha un ruolo chiave nell’attuazione del decreto. La sua supervisione è fondamentale per garantire che le nuove polizze rispettino gli standard di sicurezza e trasparenza necessari per tutelare sia le imprese che le compagnie assicurative.

È però probabile che, a causa dei tempi tecnici necessari, l’entrata in vigore dell’obbligo assicurativo slitti ai primi mesi del 2025. Questo rinvio permetterà alle compagnie di adattarsi ai nuovi regolamenti e alle imprese di adeguarsi ai requisiti previsti.

Flessibilità per Grandi e Piccole Imprese

Uno degli aspetti più interessanti del decreto è la differenziazione delle obbligazioni a seconda delle dimensioni dell’impresa. Le grandi imprese avranno una maggiore flessibilità, dovendo assicurare solo gli asset più significativi, mentre le PMI dovranno coprire tutto il loro patrimonio.

Questa differenziazione bilancia gli oneri assicurativi, tenendo conto delle diverse capacità economiche delle aziende. Per le PMI, l’assicurazione rappresenterà una protezione fondamentale per evitare di essere gravemente compromesse in caso di eventi disastrosi.

Il Ruolo di Sace nello Schema di Riassicurazione

Un altro pilastro del decreto è rappresentato dal ruolo di Sace, la società pubblica che si occupa della gestione dei rischi finanziari. Nel contesto del nuovo obbligo assicurativo, Sace sarà responsabile della riassicurazione, ovvero della condivisione del rischio tra lo Stato e le compagnie assicurative private.

Sace garantirà la copertura di una parte dei rischi assunti dalle compagnie, contribuendo a ridurre il costo delle polizze per le imprese. Lo schema di riassicurazione è stato inviato ai ministeri competenti e rappresenta uno degli strumenti più importanti per l’attuazione concreta del decreto.

Percentuali di Copertura

Lo schema di riassicurazione stabilisce diverse percentuali di copertura a seconda del valore degli asset:

  • Beni fino a 1 milione di euro: copertura al 100%.
  • Beni tra 1 e 30 milioni di euro: copertura almeno del 70%.
  • Beni oltre i 30 milioni di euro: percentuale negoziabile.

Questa flessibilità permette alle imprese di adattare le proprie coperture in base alle aree geografiche e al valore strategico degli asset.

Nuove Opportunità di Copertura: Beni in Leasing e Conto Terzi

Una delle novità più rilevanti del decreto riguarda l’ampliamento delle possibilità di copertura. Oltre ai beni di proprietà, le imprese potranno assicurare anche i beni in leasing o i beni strumentali detenuti in conto terzi. Questo apre nuove opportunità per le aziende che gestiscono capannoni, macchinari o altre risorse non di proprietà, ma comunque fondamentali per la loro attività.

Una Tappa Fondamentale per la Resilienza delle Imprese Italiane

Il decreto sull’assicurazione contro i rischi catastrofali rappresenta una tappa fondamentale per la protezione del sistema produttivo italiano. Le imprese avranno una garanzia contro eventi naturali devastanti, e sebbene l’obbligo entrerà in vigore nel 2025, l’impatto sarà significativo.

Le aziende dovranno prepararsi valutando le proprie esigenze assicurative, scegliendo soluzioni che garantiscano la continuità operativa anche in caso di catastrofi naturali.

Fonte: a cura della Redazione di KTS Finance, info@ktsfinance.com

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