Fed: taglio di 50 punti base per scongiurare la recessione

La Federal Reserve Inaugura una Nuova Fase: Taglio dei Tassi di Interesse e Impatti sull’Economia

Dopo una serie di rialzi aggressivi dei tassi di interesse, avviata nel 2022 per contrastare la crescente inflazione, la Federal Reserve ha fatto una svolta significativa il 18 settembre 2024. In una mossa largamente anticipata dai mercati finanziari e dagli analisti, la Fed ha ridotto i tassi di interesse di mezzo punto percentuale, portandoli nella forchetta compresa tra il 4,75% e il 5%. Questa azione segna un’importante transizione verso una fase di allentamento della politica monetaria, con l’obiettivo di bilanciare le dinamiche economiche interne e mitigare i rischi di recessione.

Il Contesto dei Rialzi e il Ruolo dell’Inflazione

Dal 2022, la Fed ha adottato una strategia di rialzo aggressivo dei tassi di interesse per contenere un’inflazione fuori controllo, una delle peggiori registrate negli Stati Uniti negli ultimi decenni. L’aumento dei prezzi era alimentato da diversi fattori, tra cui l’interruzione delle catene di approvvigionamento globali, le tensioni geopolitiche e l’eccessiva domanda post-pandemia. Il prezzo dei beni di consumo di prima necessità, come energia e cibo, aveva subito impennate notevoli, spingendo la Fed a prendere misure drastiche per frenare la domanda interna e stabilizzare l’economia.

L’inflazione è gradualmente rallentata grazie agli aumenti dei tassi, ma nel fare ciò, la banca centrale ha anche accresciuto il rischio di un eccessivo rallentamento dell’economia, con possibili ripercussioni negative sul mercato del lavoro e sulla crescita economica. La decisione del 18 settembre è stata quindi vista come un tentativo di correggere il tiro e mantenere l’equilibrio tra contenimento dell’inflazione e stimolo della crescita.

Obiettivi della Riduzione dei Tassi: Un’Economia Bilanciata

Il taglio dei tassi di settembre 2024 è stato il primo dal 2020 e riflette il mutato contesto economico. Con l’inflazione sotto controllo, la Fed mira ora a evitare un “hard landing”, termine che si riferisce a un brusco rallentamento dell’economia. Il rischio è che, se il mercato del lavoro e l’economia rallentassero troppo velocemente, gli Stati Uniti potrebbero trovarsi di fronte a una recessione prolungata.

In una conferenza stampa successiva all’annuncio, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha illustrato la visione della banca centrale: “L’economia è forte e siamo impegnati a mantenerla così”. Ha inoltre confermato che le previsioni di crescita economica restano solide, con il Pil stimato in crescita del 2% nel 2024. Nonostante il rallentamento del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione previsto al 4,4% entro la fine dell’anno, Powell ha rassicurato che l’obiettivo rimane quello di mantenere un mercato del lavoro sano, senza alimentare pressioni inflazionistiche.

L’obiettivo dichiarato della Fed rimane invariato: stabilizzare l’inflazione al 2% e massimizzare l’occupazione. Powell ha sottolineato che il rallentamento dell’inflazione, che dovrebbe attestarsi al 2,1% entro il 2025, rappresenta un passo positivo verso una maggiore stabilità economica a lungo termine.

Le Critiche e le Reazioni Politiche alla Decisione della Fed

Nonostante la mossa fosse largamente prevista, la decisione di tagliare i tassi ha sollevato critiche, soprattutto a livello politico. Il taglio dei tassi è arrivato in un momento particolarmente delicato, a due mesi dalle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. La Fed, sebbene sia formalmente indipendente dal governo, non è immune dalle pressioni politiche, e la scelta di intervenire a ridosso del voto ha generato malumori in entrambi gli schieramenti politici.

Da un lato, alcuni esponenti del Partito Democratico avevano richiesto un taglio più significativo, dell’ordine di 75 punti base, per stimolare maggiormente l’economia in un momento cruciale. Dall’altro, i repubblicani erano contrari a qualsiasi intervento pre-elettorale, preferendo rimandare la decisione a dopo il voto per evitare di influenzare l’esito elettorale. Il rischio di strumentalizzazione politica è particolarmente elevato in un contesto così polarizzato, e la Fed potrebbe trovarsi sotto il fuoco incrociato di entrambe le fazioni nelle settimane a venire.

Prospettive Future: Il Prossimo Ciclo di Tagli e le Previsioni della Fed

La decisione di settembre ha aperto la strada a ulteriori riduzioni dei tassi nel 2024. Le nuove previsioni della Fed, espresse attraverso il cosiddetto “dot plot“, indicano che il target per i tassi di interesse potrebbe scendere ulteriormente nel 2024, con una mediana compresa tra il 4,25% e il 4,50%. Questo implica un ulteriore taglio di 50 punti base rispetto ai livelli attuali, distribuiti probabilmente tra le prossime due riunioni della Fed.

Per il 2025, la previsione è che i tassi scendano ancora, arrivando in una forchetta tra il 3,25% e il 3,50%, mentre per il 2026 si prevede una discesa fino al 2,75%-3%, con un ulteriore taglio di 75 punti base. Questo dovrebbe segnare il punto di arrivo del ciclo di riduzioni avviato quest’anno. Secondo queste previsioni, il tasso d’interesse stabilizzato potrebbe restare invariato almeno fino al 2027, se non oltre.

Eric Winograd, economista statunitense di AllianceBernstein, ha commentato che il FOMC (Federal Open Market Committee) ha avviato un ciclo di allentamento che potrebbe durare per diversi trimestri. Secondo lui, l’approccio della Fed è quello di ridurre le restrizioni senza necessariamente stimolare in modo aggressivo l’economia. Ciò significa che, nonostante i tagli, la Fed rimane prudente e intende monitorare con attenzione l’andamento dell’economia prima di adottare ulteriori misure.

L’Impatto Sui Mercati Finanziari: Reazioni e Trend a Lungo Termine

Sui mercati finanziari, la reazione alla decisione della Fed è stata per lo più cauta. Wall Street ha chiuso la giornata del 18 settembre con i principali indici in territorio negativo, riflettendo la prudenza degli investitori. Il Dow Jones ha registrato una perdita dello 0,25%, mentre l’S&P 500 ha chiuso poco sotto la parità, a 5.618 punti. Anche il Nasdaq 100 ha chiuso in rosso, con un calo dello 0,45%.

La cautela dei mercati è dovuta principalmente al fatto che la decisione della Fed era già stata ampiamente anticipata e prezzata dagli investitori. Tuttavia, Bret Kenwell, analista di eToro, ha osservato che nonostante il breve ritiro, le prospettive a lungo termine restano positive. Kenwell ha spiegato che, fintanto che l’economia continuerà a mostrare segni di solidità e l’inflazione resterà sotto controllo, i tassi più bassi e la crescita degli utili aziendali potrebbero continuare a sostenere i mercati azionari nei prossimi anni.

Le Criptovalute e il Nuovo Scenario Monetario: Opportunità e Rischi

Un altro settore che ha reagito in modo interessante al taglio dei tassi è quello delle criptovalute. Bitcoin, la principale criptovaluta per capitalizzazione di mercato, ha registrato un lieve rialzo dello 0,46%, superando la soglia dei 62.000 dollari.

Secondo Gianluigi Guida, CEO di Binance Italy, la riduzione dei tassi potrebbe avere un impatto significativo sugli asset digitali. Guida ha spiegato che l’aumento della liquidità nel sistema finanziario, a seguito dei tagli ai tassi, potrebbe stimolare la domanda di asset rischiosi come le criptovalute, in quanto gli investitori sono alla ricerca di rendimenti più elevati. Ha anche sottolineato che, in passato, i periodi di tassi bassi sono stati favorevoli per il Bitcoin: tra il 2020 e il 2022, con tassi prossimi allo zero, il Bitcoin ha registrato un aumento del 375%.

Una Fase di Transizione per l’Economia Statunitense

La decisione della Federal Reserve di ridurre i tassi di interesse segna l’inizio di una nuova fase per l’economia degli Stati Uniti e per i mercati globali. Pur con le sfide politiche ed economiche che questo comporta, il futuro sembra indicare una maggiore stabilità, grazie alla gestione ponderata delle leve monetarie.

Fonte: a cura della Redazione di KTS Finance, info@ktsfinance.com

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