Investimenti: i due principali rischi da tenere d’occhio nel 2025

Mercati nel 2025: Opportunità e Rischi Secondo Johanna Kyrklund

Con l’arrivo del 2025, l’economia globale si trova a un punto di svolta. Le dinamiche che hanno caratterizzato l’ultimo decennio sono in fase di trasformazione, e gli investitori devono prepararsi ad affrontare scenari complessi e mutevoli. Johanna Kyrklund, Group Chief Investment Officer di Schroders, analizza due principali rischi che potrebbero influenzare le performance dei mercati nel corso dell’anno: l’aumento dei rendimenti obbligazionari e la crescente concentrazione degli indici azionari. Questi fattori, strettamente legati alle politiche economiche e all’evoluzione del panorama globale, richiedono un’attenzione particolare nella costruzione dei portafogli di investimento.

Rischio 1: Rendimenti obbligazionari in aumento

Un mutamento nel regime economico

Negli ultimi anni, i mercati hanno assistito a un cambiamento significativo nel contesto economico e finanziario globale. Durante il decennio 2010-2019, la politica fiscale rigorosa e i tassi di interesse vicini allo zero hanno favorito un ambiente di crescita economica stabile e prevedibile. Questo periodo può essere definito come un’era di “Adam Smith con gli steroidi”, dove la teoria economica prevedeva che il perseguimento dell’interesse personale da parte di individui e aziende avrebbe generato risultati positivi per l’intera economia.

Tuttavia, questo modello ha mostrato i suoi limiti, in particolare per quanto riguarda le disuguaglianze economiche. La percezione diffusa che le politiche economiche non fossero sufficientemente inclusive ha alimentato sentimenti di insoddisfazione, portando alla diffusione di politiche populiste e a un nuovo approccio basato su una spesa pubblica più generosa, protezionismo commerciale e tassi di interesse più elevati.

Politiche fiscali più espansive e maggiore indebitamento

Il passaggio a politiche fiscali più espansive ha comportato un aumento significativo dei livelli di indebitamento pubblico. Un caso emblematico è il Regno Unito, dove il bilancio del 2024 ha innescato un forte aumento dei rendimenti dei Gilt, evidenziando il ruolo cruciale delle decisioni fiscali nel determinare la direzione dei mercati. Questa dinamica, tuttavia, non è limitata a un singolo Paese: l’invecchiamento demografico, l’esigenza di sostenere settori strategici come la difesa e gli investimenti necessari per la transizione energetica stanno aumentando il peso del debito pubblico in molte economie avanzate.

Gli alti livelli di debito rappresentano un limite strutturale per le politiche espansive, poiché i mercati obbligazionari reagiscono negativamente a spese pubbliche percepite come insostenibili. L’aumento dei rendimenti obbligazionari riflette questa realtà, in quanto gli investitori richiedono un premio di rischio più elevato per compensare i rischi di inflazione e insolvenza.

Impatto sui mercati azionari

Un aumento significativo dei rendimenti obbligazionari esercita una pressione diretta sulle valutazioni azionarie. Con i titoli di Stato statunitensi a 10 anni che offrono rendimenti intorno al 4,8%, gli investitori stanno entrando in un territorio critico. I rendimenti obbligazionari più alti riducono l’attrattiva relativa delle azioni, spingendo i capitali verso il reddito fisso e aumentando i costi di finanziamento per le imprese.

È importante sottolineare che, mentre le previsioni per l’economia statunitense sono attualmente positive, il rischio di un ulteriore aumento dei rendimenti obbligazionari non può essere escluso. Tuttavia, le aspettative di tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve nel 2025 potrebbero mitigare temporaneamente queste pressioni. In ogni caso, il controllo dell’andamento dei rendimenti obbligazionari sarà fondamentale per valutare la sostenibilità delle attuali valutazioni azionarie.

Rischio 2: Concentrazione degli indici azionari

La dominanza dei “Magnifici 7”

Un secondo rischio cruciale per i mercati nel 2025 è rappresentato dalla crescente concentrazione degli indici azionari, dominati da un ristretto numero di colossi tecnologici, noti come i “Magnifici 7”. Queste società, hanno beneficiato di una crescita straordinaria degli utili negli ultimi anni, giustificando in larga misura le loro alte valutazioni. Tuttavia, questa forte concentrazione rappresenta un potenziale punto di vulnerabilità.

Basta un singolo passo falso di una di queste aziende per compromettere significativamente i rendimenti complessivi del mercato, data la loro posizione dominante nei principali indici azionari. Questo rischio è ulteriormente amplificato dal fatto che la concentrazione degli indici odierni supera di gran lunga quella osservata durante la bolla tecnologica del 1999/2000.

Rischio di esposizione limitata

Dal punto di vista del portafoglio, una tale concentrazione riduce la diversificazione, aumentando la vulnerabilità degli investitori a eventi negativi specifici. Trattare i “Magnifici 7” come un blocco omogeneo rischia inoltre di trascurare le dinamiche uniche di ciascuna azienda, sottovalutando i diversi fattori che guidano le loro performance.

Non si tratta di un fenomeno limitato agli Stati Uniti. Anche in Europa e Giappone, la concentrazione degli indici azionari è altrettanto evidente, riflettendo una dipendenza eccessiva da pochi titoli vincenti. Tuttavia, affidarsi esclusivamente ai leader di mercato del passato non è più una strategia sicura. Dal 2024, abbiamo osservato un mercato caratterizzato da maggiore variabilità, con settori diversi che alternano periodi di sovraperformance e sottoperformance.

Costruire portafogli resilienti: una necessità per il 2025

Maggiore complessità e nuove sfide

Il contesto economico e politico del 2025 richiede agli investitori un impegno maggiore nella costruzione di portafogli resilienti. La combinazione di tassi di interesse più elevati, cambiamenti nella politica fiscale e una maggiore concentrazione degli indici altera le correlazioni tradizionali tra le diverse asset class, rendendo obsolete molte strategie di diversificazione adottate in passato.

Strategie per navigare i rischi

Per mitigare i rischi legati all’aumento dei rendimenti obbligazionari, gli investitori dovrebbero considerare un’esposizione bilanciata tra azioni e obbligazioni, privilegiando titoli di alta qualità e settori meno sensibili ai tassi d’interesse. Per affrontare il rischio di concentrazione degli indici, è fondamentale adottare un approccio più diversificato, esplorando opportunità in settori e regioni meno rappresentati nei principali indici.

Inoltre, l’analisi fondamentale assume un ruolo centrale: comprendere i driver specifici di ogni azienda e settore sarà essenziale per evitare esposizioni eccessivamente rischiose e cogliere le opportunità in mercati in evoluzione.

In conclusione, il 2025 si preannuncia come un anno complesso ma pieno di opportunità per gli investitori che sapranno affrontare con consapevolezza i rischi legati ai rendimenti obbligazionari in aumento e alla concentrazione degli indici azionari. Adottare un approccio flessibile, basato su una solida analisi dei fondamentali e su strategie di diversificazione intelligente, sarà la chiave per navigare con successo un contesto di mercato in rapida trasformazione.

Fonte: a cura della Redazione di KTS Finance, info@ktsfinance.com

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