La Crisi nel Mar Rosso: Un ostacolo imprevisto per i tagli dei tassi?

Disruption nelle Catene di Approvvigionamento Globale a Causa delle Tensioni Geopolitiche nel Mar Rosso

Le crescenti tensioni geopolitiche nel Medio Oriente stanno innescando significative disruption nelle catene di approvvigionamento globali. Gli attacchi dei ribelli Houthi alle navi nel Mar Rosso, dirette verso il Canale di Suez e le principali economie globali, stanno causando notevoli ritardi nelle consegne per le maggiori compagnie di trasporto marittimo.

Riduzione Drastica del Traffico nel Mar Rosso

Le immagini satellitari confermano che poche navi si dirigono verso i principali porti europei, statunitensi o britannici attraverso il Mar Rosso. Preferiscono invece deviare verso l’Africa meridionale. Secondo il think tank Ifw, Kiel Institute for the World Economy, il numero dei container trasportati sul Mar Rosso è crollato del 70%, passando da oltre 500.000 al giorno a circa 200.000, mostrando un calo del 66% rispetto al traffico atteso in gennaio.

Impatto Sul Commercio Globale

Questo impasse sta già avendo conseguenze sul commercio globale, con una diminuzione dell’1,3% da novembre a dicembre 2023 a causa degli attacchi dei militanti alle navi mercantili nel Mar Rosso.

Aumento dei Costi e Riduzione dell’Import-Export

Oltre agli allungamenti dei tempi, il crollo del traffico marittimo nel Mar Rosso ha provocato un’impennata dei costi e una riduzione dell’import-export. Il tempo di navigazione, passando per il Capo di Buona Speranza, si è allungato dai 7 ai 20 giorni, portando ad un aumento significativo delle tariffe di trasporto marittimo.

Controffensiva Militare e Impatto sui Mercati

Nel cuore della notte tra l’11 e il 12 gennaio, Stati Uniti e Regno Unito, con il supporto di Australia, Bahrein, Canada e Paesi Bassi, hanno lanciato una controffensiva aerea e marittima contro obiettivi militari Houthi nello Yemen. Questa risposta agli attacchi nel Mar Rosso ha fatto aumentare i prezzi del petrolio e del gas, innescando una drastica espansione regionale del conflitto tra Israele e Hamas a Gaza.

Ulteriori Disruption e Rischio nelle Catene di Approvvigionamento Globali

Questa situazione si aggiunge ai problemi nel Canale di Panama, alle variazioni climatiche in Europa e alle crescenti tensioni legate alle elezioni a Taiwan, creando una tempesta perfetta di rischi per le catene di approvvigionamento globali.

Richiami alla Pandemia di Covid-19

Tutti questi eventi richiamano dolorosamente i problemi della catena di approvvigionamento durante la pandemia di Covid-19. Questi problemi hanno contribuito all’aumento dell’inflazione, costringendo le Banche Centrali mondiali a rialzare aggressivamente i tassi d’interesse.

Prospettive sui Tassi d’Interesse e l’Inflazione

I mercati attualmente riflettono la previsione di tagli aggressivi dei tassi d’interesse in Europa, Regno Unito e Stati Uniti nel primo semestre del 2024. Tuttavia, la resa dell’inflazione sembra ancora lontana, e la situazione delle catene di approvvigionamento globali potrebbe continuare a essere un fattore critico nei prossimi mesi.

3 Fattori che Rendono Improbabile un Rialzo Significativo dell’Inflazione Legato ai Problemi nel Mar Rosso

La recente crisi nel Mar Rosso ha sollevato interrogativi sull’eventualità di un aumento dell’inflazione. Tuttavia, secondo esperti come David Rees, ci sono almeno tre fattori chiave che rendono improbabile un rialzo significativo dell’inflazione in questo contesto.

Condizioni della Domanda Debole nel Contesto Economico Globale

In primo luogo, Rees sottolinea che le condizioni della domanda sono attualmente molto più deboli. Nonostante gli stimoli monetari e fiscali, la crescita economica è rallentata, con previsioni di un modesto aumento del PIL mondiale. L’attività economica in diverse regioni, come l’Eurozona, il Regno Unito e gli Stati Uniti, sta mostrando segni di debolezza.

Equilibrio nei Modelli di Consumo dopo i Lockdown

In secondo luogo, Rees osserva che, a differenza dei primi tempi della pandemia, i modelli di consumo sono ora più equilibrati. Durante i lockdown, la domanda si concentrava sui beni, ma con la riapertura delle economie, si è assistito a un ritorno verso i servizi. Questo equilibrio implica una minore pressione inflazionistica nel settore manifatturiero.

Miglioramento delle Condizioni dell’Offerta nell’Economia Globale

In terzo luogo, l’economia globale gode di condizioni migliori sul fronte dell’offerta. A differenza dei periodi di lockdown durante la pandemia, attualmente non si registrano sconvolgimenti significativi nella produzione. Sebbene le deviazioni intorno all’Africa meridionale possano allungare i tempi di consegna, non sono previste carenze significative. I recenti dati commerciali della Cina indicano una crescita delle esportazioni in volume, suggerendo che le aziende sono costrette a scontare i prezzi per smaltire le capacità in eccesso.

Rischio di Inflazione Globale Collegato alle Tensioni in Medio Oriente

Tuttavia, Rees avverte che un rischio più immediato per l’inflazione globale potrebbe emergere se le tensioni in Medio Oriente influenzassero l’offerta di materie prime, specialmente facendo salire i prezzi dell’energia. Questo scenario potrebbe portare a una stagflazione con aumenti dei costi energetici, effetti secondari sulla crescita e possibili cambiamenti nelle politiche delle Banche Centrali.

Andamento Attuale dei Prezzi del Petrolio e Prospettive Future

Attualmente, i prezzi del petrolio rimangono stabili, con il Brent intorno ai 80 dollari al barile. La produzione record negli Stati Uniti contribuisce a mantenere i mercati ben forniti, mentre la domanda di petrolio potrebbe indebolirsi a causa degli alti tassi di interesse e dell’inflazione. La Cina, principale importatore di petrolio, registra una domanda più debole, consolidando le aspettative di misure di stimolo per sostenere l’economia cinese.

Prudenza Necessaria di Fronte ai Rischi delle Lunghe Catene di Approvvigionamento

Infine, Rees sottolinea che l’attuale intoppo nelle rotte di trasporto è un promemoria dei rischi associati alle lunghe catene di approvvigionamento in un mondo sempre più frammentato. Il riassetto delle filiere globali, parte fondamentale del “3D reset”, sembra destinato a continuare.

Fonte: a cura della Redazione di KTS Finance, info@ktsfinance.com

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